domenica 18 novembre 2007

Ai giovani e ai meno giovani, ai coraggiosi abitanti della Locride.

Sono una monaca di clausura dell'Ordine domenicano : la mia famiglia paterna è di origine calabrese. Vorrei dirvi la mia partecipazione alla vostra sofferenza per il trasferimento del Vescovo Bregantini.
Capisco quanto dovete sentirvi disorientati e abbandonati dopo aver vissuto in questi anni momenti esaltanti di riscoperta della vostra identità, del vostro coraggio, della vostra limpidezza. Ma affido al blog questo pensiero per voi : vorrei ceh rifletteste intensamente alle affinità che esistono tra voi e "il piccolo ggregge" rimasto stretto intorno a Maria : quel Maestro che per circa tre anni era stato il centro delle loro vite, il costante punto di riferimento, non c'era più e l'ambiente che li circondava era ostile e pericoloso. Non sapevano che cosa li attendeva, quale sarebbe stato il loro futuro. La morte di Gesù prima, ma anche la resurrezione poi erano state esperienze talmente eccezionali da averli lasciati straniti e timorosi. Si sentivano soli e tuttavia "tutti erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù". (At. 1,14) Erano la Chiesa di Gerusalemme, la Chiesa nascente. E Maria forniva loro il modello della perseveranza nella fede, della fiducia in Dio "nonostante", fiducia nel dono a Lui di se stessi, "dei propri talenti, dei propri limiti, del proprio futuro". Anche voi siete Chiesa, popolo di Dio e così vi ha fatto il vostro Vescovo, realizzando un progetto di Dio su di voi e dimostrando quanto il Cristianesimo possieda concretezza, senso della storia e della giustizia anche relativamente alle "cose di quaggiù". "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede [...]" (At. 4,32); anche voi "siete venuti alla fede" per l'esperienza vissuta e maturata in questi anni sotto la guida del vostro Presule e anche di voi si può dire che avete "un cuore e un'anima sola" e che "rendete testimonianza". Quest'ora che vivete può sembrare la vittoria "dell'impero delle tenebre": sta in voi far sì che non sia così. Ricordate quello che dice Cristo : "le porte dell'inferno non prevarranno" e "Io sono con voi". Probabilmente c'è chi conta molto sul vostro disorientamento, sul senso di sconfitta. Tenete duro. Voi ormai sapete chi siete. Tutto ciò che il Vescovo Bregantini vi ha lasciato è tutto compreso in questa espressione semplicissima : vi ha lasciato Cristo.
Duc in altum con Giovanni Paolo II.
Suor Francesca

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